GIORNATA MONDIALE SCLEROSI MULTIPLA
Nel PDTA redatto da AISM (2014) si legge che “per potere contrastare in modo ottimale la varietà di sintomi e di problemi che si presentano durante il decorso della malattia è necessario un approccio interdisciplinare che coinvolge varie figure professionali – l’equipe riabilitativa – e variabili interventi riabilitativi: la fisioterapia, la terapia occupazionale, (…) ”. Il terapista occupazionale è menzionato nel PDTA anche nella valutazione dell’ausilio più idoneo, per la quale è necessaria effettuare delle valutazioni delle condizioni ambientali presso il domicilio o ambiente di lavoro del paziente.
Nel PDTA deliberato dalla Regione Sardegna si legge che “La Medicina Riabilitativa non è fare “tanta fisioterapia”, ma quanto necessario alla persona in un determinato momento, nel modo giusto, dal personale giusto e per il giusto tempo (Rif. Slow Medicine). Essendo i problemi ed i bisogni differenti nelle varie fasi della malattia, in quella iniziale sono utili i programmi per la fatica, attività fisica mirata, programmi di counselling socio-lavorativo, supporto psicologico, etc..; in altre fasi possono essere indicati gli interventi fisioterapici, il trattamento dei disturbi della deglutizione, urinari, la dotazione di presidi per compensare o sostituire le funzioni deficitarie o la terapia occupazionale; nelle fasi avanzate si deve prestare molta attenzione alla prevenzione delle complicanze”
Il tema della Giornata Mondiale della Sclerosi multipla, quest’anno, è “connessioni”, lo sviluppo di connessioni di comunità, auto-connessione e connessioni a cure di qualità.
Il terapista occupazionale può favorire queste connessioni, con
- programmi educativi preventivi rivolti alle persone con SM e ai loro caregiver, sulla gestione della fatica, la pianificazione delle attività e la riduzione del rischio cadute,
- la partecipazione alla scelta di ausili per adattare le attività che si vuole svolgere o ci si aspetta vengano svolte,
- la gestione delle conseguenze dei disturbi cognitivi, sensitivi, comunicativi, motori e sessuali
- l’adattamento ambientale
- strategie per la gestione dello stress
- la riabilitazione vocazionale
- la riabilitazione comunitaria
- altro.
I terapisti occupazionali possono aiutare la persona con SM a esplorare l’impatto dei sintomi della SM sul proprio ruolo, hanno conoscenze e competenze relative all’occupazione e alla complessa relazione tra occupazione e benessere.
In questo momento emergenziale, il terapista occupazionale può fornire valutazione, consulenza, intervento e monitoraggio in via telematica, a distanza.
La Sclerosi multipla è la seconda più comune causa di disabilità neurologica nei giovani adulti, dopo i traumi stradali. La malattia presenta un’età di esordio media intorno ai 30 anni e viene per lo più diagnosticata tra i 20 e i 40 anni. Le persone con Sclerosi multipla convivono per decenni con la malattia che può determinare una disabilità progressiva. Al momento della diagnosi, circa l’80-85% delle persone manifesta un decorso a ricaduta e remissione, mentre un 10-15% circa un decorso progressivo dall’esordio. Il 65% circa delle forme a ricaduta e remissione sviluppa una forma progressiva dopo un periodo di tempo variabile. Le donne sono colpite in misura superiore agli uomini con un rapporto circa doppio nei casi prevalenti, mentre tra i casi incidenti si registra in media un rapporto di 3 donne ogni uomo colpito dalla malattia. In circa il 3-5% di tutte le persone malate di Sclerosi, l’insorgenza della malattia si verifica sotto i 16 anni di età (casi pediatrici). In Italia si verificano circa 3.400 nuovi casi l’anno, 5-6 ogni 100mila persone, 12 ogni 100mila in Sardegna. (REGIONE SARDEGNA)
I Terapisti Occupazionali vorrebbero essere posti nelle condizioni di utilizzare le proprie competenze al servizio del cittadino e accettare quindi la sfida dell’AISM alle barriere sociali che lasciano le persone colpite dalla SM sentirsi sole e socialmente isolate.
Per saperne di più: http://www.aito.it/news/giornata-mondiale-sclerosi-multipla